domenica 17 aprile 2016

Sole di Mezzanotte - Jo Nesbø

Per una volta volevo cambiare genere e guardando tra le nuove uscite mi è capitato sotto mano “Sole di mezzanotte” nella top-ten dei libri più acquistati della Mondadori e sono rimasta veramente contenta. Ecco a voi la recensione. Voto 4 e mezzo


Note sul libro e sull’autore
Jo Nesbø è nato a Oslo nel 1960, da una famiglia di scrittori, lettori e cantastorie.
Prima di abbracciare il suo destino e diventare il piú grande autore di crime norvegese si è cimentato in mille mestieri. Ha giocato a calcio nella serie A del suo paese, ha lavorato come giornalista freelance, ha fatto il broker in borsa. Cantante e compositore, si esibisce tutt'oggi regolarmente con la band norvegese dei Di Derre. I suoi libri spaziano dal giallo alla letteratura per l'infanzia, con esiti geniali. Della serie con protagonista l'ispettore Harry Hole sono usciti per Einaudi Stile Libero: Il leopardo (2011), Lo spettro (2012), Polizia (2013) e Il pipistrello (2014). Nel 2013 è uscito anche il thriller Il cacciatore di teste; nel 2014, Il confessore. I suoi libri hanno venduto oltre nove milioni di copie.

Su "Sole di Mezzanotte"...
Dice di chiamarsi Ulf, e cerca un posto dove nascondersi. Cosí ha viaggiato per 1800 chilometri su treni e autobus fino a un paesino sperduto, nell'estremo nord della Norvegia. Aveva dei buoni motivi per tradire il Pescatore, il signore della droga con cui lavorava a Oslo, ma ora ha i suoi sicari alle calcagna. Inutile continuare a scappare. A Kåsund, almeno, ha trovato un capanno da caccia, una donna quasi bella e un ragazzino che non vedeva l'ora di parlare con un forestiero. Non dovrà attendere a lungo per scoprire se, anche per uno come lui, è possibile una redenzione. Oppure se davvero la speranza non è altro che un'invenzione del diavolo.

Recensione No Spoiler
Purtroppo ho scoperto una volta finito che è il secondo di una trilogia ma sinceramente non me ne sono accorta leggendo perché il libro può considerarsi come da solo.
E’ un libro che si legge tutto d’un fiato. Ha tutto quello che serve: momenti di suspense, ma anche di tenerezza, flashback e descrizione particolareggiate dei paesaggi del Nord della Norvegia, dove c’è il Sole a Mezzanotte, scorci di vite tormentate da droga, malattie e violenza, un pizzico di romanticismo, personaggi interessanti e soprattutto reali, una profondità che non trovavo da un po' in un libro. La storia è raccontata da Jon o Ulf un uomo in fuga dai sicari del Pescatore, il re della droga di Oslo, è un libro più introspettivo che di azione: è il percorso verso la libertà di un uomo che ha perso tutto. 
Complessivamente mi è piaciuto molto, emozionante e coinvolgente, sono veramente curiosa di leggere altri libri dell’autore.
Vi lascio l’introduzione del libro
Da dove vogliamo cominciare questo racconto? Mi piacerebbe poter dire dal principio. Ma il fatto è che non so dove inizi. Come tutti, non conosco i reali rapporti di causa ed effetto della mia vita. Forse comincia dal momento in cui capii di essere solo il quarto calciatore piú bravo della classe? O da quando Basse, mio nonno, mi mostrò i disegni –fatti da lui – della Sagrada Família? O quando presi la prima boccata da una sigaretta ascoltando per la prima volta un pezzo dei Grateful Dead? O quando studiavo Kant all’università e credevo di averlo capito? O quando vendetti il primo tocchetto di hashish? Oppure ebbe inizio quando baciai Bobby – che in realtà è una ragazza – o quando vidi per la prima volta quella minuscola creatura tutta rughe che poi si sarebbe chiamata Anna urlarmi contro a squarciagola? O forse quando, avvolto nel puzzo del retrobottega del Pescatore, lui mi disse cosa voleva farmi fare? Non lo so. Ci fabbrichiamo storie con un capo e una coda, con una logica inventata per dare una parvenza di senso alla vita. Perciò, tanto vale che cominci da qui, in mezzo alla confusione, in un luogo e in un momento in cui il destino sembrava prendersi una pausa, trattenere il respiro. Da quando, per un attimo, pensai di essere in viaggio e allo stesso tempo giunto a destinazione.
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Recensione Spoiler 

Trama e Ambientazione. Voto 4
Cosa mi è piaciuto di questo libro devo dire quasi tutto, sinceramente non c’è stato un solo momento di perplessità o di incertezza, anche il lieto fine che ci aspettavamo, è stato arricchito da alcune sorprese, come ad esempio: la macabra scena di Ulf dentro la carcassa della renna, l’aiuto di Mattis che sembrava molto più disposto a tradire che altro o anche il pentimento del padre di Lea, in quel momento intenso tra loro due in cui il Pastore della città, dedito da sempre alla religione, mette da parte le Sacre Scritture per sua figlia. L’ambientazione nella Norvegia del Nord è stata molto suggestiva, ma è stato anche interessante scoprire alcune tradizioni, come i matrimoni lunghi tre giorni oppure la comunità Sami o Laestadiana di cui non conoscevo l’esistenza, le comunità religiose così influenti in dei paesi sperduti ed immersi in luoghi così brutali e ostili. Del libro ho apprezzato moltissimo le riflessioni sul senso della vita e sulla religione di Jon, nel suo viaggio verso la redenzione, verso la sua nuova vita con Lea. Credo che il momento di picco sia stato il tentato suicidio, Jon dipendente dal Valium, senza più un motivo per vivere, senza nessuno al mondo decide di mettere fine alla sua vita e quasi ci riesce se non per un fortuito caso, il fucile senza munizioni. Ed è proprio quell'errore l'inizio del suo cambiamento: realizza di non aver perduto tutto e di avere ancora un motivo per vivere, Lea e Knut, decide quindi di rimettere insieme i brandelli della sua vita e a prendere in mano la situazione, di prendere tutto il coraggio che nella vita non aveva mai avuto: Jon è morto e Ulf è nato! Si nasconde in una carcassa di una renna e si accorge di riuscire a pregare, lui che non aveva mai creduto, chiede proprio l’aiuto di Dio; uccide un uomo per la prima volta come Jon non ci era mai riuscito ma non per denaro o  per paura per la sua vita, ma per proteggere la donna che ama. Jon non aveva mai conosciuto l'amore ma Ulf si e per proteggere la sua nuova famiglia scappa lontano dal suo passato e apre la porte ad una nuova vita.

Personaggi. Voto 4 e mezzo
I personaggi sono tutti molto credibili, abbiamo Ulf, disposto a tutto per trovare i soldi per la terapia di sua figlia malata di cancro, inizia spacciando droga, diventa poi il sicario del Pescatore, ma nel momento in cui si trova a faccia a faccia con la sua prima vittima non riesce a premere il grilletto, sua figlia muore, lui scappa per sfuggire alla vendetta del re della droga. Inizia così il viaggio nel dolore per la perdita di sua figlia e il rimorso per non averla aiutata ma anche un percorso di redenzione verso una nuova vita. Il personaggio di Ulf è caratterizzato molto bene e soprattutto è molto reale, non ho fatto fatica ad immaginare una persona così disperata, ma anche buona.
Lea invece forte e gentile cresciuta indottrinata alla religione cristiana luterana, che impone la verginità prima del matrimonio perciò è costretta a sposarsi con il suo stupratore perché incinta. Suo marito è alcolizzato e violento con lei e con loro figlio Knut, un bambino spiritoso ed intelligente, e mi piace il rapporto padre-figlio che si instaura tra lui ed Ulf. Anche per loro due l’incontro con lui rappresenta una speranza di una nuova vita, una boccata di amore e serenità in una vita di violenza e sottomissione.

Scrittura. Voto 5
Scorrevole, descrittiva al punto giusto, mai banale, mai noiosa.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Se hai l'occasione fallo, perchè Jo Nesbo scrive in maniera incredibile!! Mai banale ma comunque scorrevole, è così ricco di suspance che ti lascia senza fiato!

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