Ciao a tutti!!In questa giornata di caldo afoso vorrei presentarvi un fantasy molto interessante ma che purtroppo mi ha un pò deluso! Voto 2.5/5, fatemi sapere se a voi è piaciuto :)
Note sull’autrice e
sul libro
Tutti i Graceling hanno gli
occhi di due colori diversi. Tutti i Graceling hanno un Dono. Difficile è però
sapere quale Dono possiedono: a volte anche per loro stessi è duro capirlo e
controllarlo. Ci sono Doni quasi inutili, come la capacità di ripetere le
parole al contrario o di ricordare certi dettagli. Katje ha diciotto anni e il
suo Dono è un'arma terribile nelle mani di suo zio, re Rand. Il futuro le può
riservare un posto sicuro al fianco di quest'uomo vendicativo o infinite
sorprese, come l'incontro con un Graceling dallo sguardo intenso che sembra
conoscerla fin troppo bene.
Kristin Cashore (Boston, 1976) è una scrittricestatunitense, autrice di libri per
ragazzi come Graceling, pubblicato come libro d'esordio nel 2008.Nata a Boston, vive in Florida.
Dopo il master in letteratura per ragazzi, si è dedicata a tempo pieno alla
scrittura.
Graceling ha un prequel "Fire" e un
sequel "Bitterblue".
Se avete voglia di un fantasy leggero e senza troppe pretese
è quello che fa per voi mentre se la vostra intenzione è quella di innamorarvi di
un bel racconto lo sconsiglio. Avevo sentito parlare molto bene di questo
libro, la trama sembrava interessante ed i personaggi originali in un mondo
tutto nuovo, l’ho iniziato con molte aspettative, forse troppe perché purtroppo
non è stato all’altezza. Le basi ed i presupposti per una buona storia c’erano
tutti ma l’autrice non ha saputo utilizzarli al meglio, a partire dall’idea
stessa dei Graceling che è veramente grandiosa ma che penso non sia stata
approfondita a sufficienza. Nel libro si
fanno molte allusioni sulla loro vita, su alcuni dei loro Doni ma sono solo
accenni e fanno da contorno ad una storia a mio avviso un po’ deludente. L'ambientazione e I'idea di regni con culture differenti mi è piaciuto! Ma è proprio la trama che non mi è piaciuta! I colpi di scena sono ridotti all'ossa ed il è finale frettoloso e banale, una nota positiva è la protagonista che è un personaggio molto forte ed indipendente, una eroina al femminile! Valutando il libro nel complesso non mi è piaciuto molto e non credo che leggerò gli altri due della saga.
Ciao a tutti ! Purtroppo gli esami sono infiniti ed il tempo per leggere e pubblicare è poco, comunque oggi voglio presentarvi il libro di un'autrice italiana, è molto carino e coinvolgente spero vi piaccia! Voto 4/5
Note sul libro e sull’autore
È un mattino di pioggia gelida, che cade di traverso e taglia la faccia, quello in cui Fortuna torna a casa. Sono passati dieci anni dall'ultima volta, ma Roccachiara è rimasto uguale a un tempo: un paesino abbarbicato alle montagne e a precipizio su un lago, le cui acque sembrano inghiottire la luce del sole. Fortuna pensava di essere riuscita a scappare, di aver finalmente lasciato il passato alle spalle, spezzato i legami con ciò che resta della sua famiglia per rinascere a nuova vita, lontano. Ma nessun segreto può resistere all'erosione dell'acqua nera del lago. A richiamarla a Roccachiara è un ritrovamento, nel profondo del bosco, che potrebbe spiegare l'improvvisa scomparsa della sua migliore amica, Luce. O forse, a costringerla a quel ritorno è la forza invisibile che ha sempre unito la sua famiglia: tre generazioni di donne tenaci e coraggiose, ognuna a suo modo. E forse, questa volta, è giunta l'ora che Fortuna dipani i segreti nascosti nella storia della sua famiglia. Forse è ora che capisca qual è la natura di quella forza invisibile, per riuscire a darle un nome. Sperando che si chiami amore.
Valentina D'Urbano è nata a Roma nel 1985,
dove vive e lavora. Il suo primo romanzo Il rumore dei tuoi passi, divenuto bestseller,
viene pubblicato da Longanesi nel maggio 2012, e viene tradotto
in Francia e in Germania. Nel settembre 2013 sempre
per Longanesi pubblica Acquanera. Parallelamente alla sua attività di
scrittrice Valentina D'Urbano collabora come illustratrice per l'infanzia con
diverse case editrici italiane e straniere. Recentemente è uscito il suo nuovo
libro "Alfredo".
Recensione No Spoiler
Solitamente leggo libri che mi consigliano e
visto che questo non l’avevo mai sentito nominare sono partita prevenuta,
invece mi è piaciuto oltre ogni aspettativa e mi ha fatto veramente emozionare.
Il libro è travolgente, non puoi fare a meno di affezionarti ai personaggi, di
commuoverti, di soffrire e di gioire insieme a loro. La storia l’ho trovata
molto appassionante e particolare, è la storia di tre donne, madre, figlia e
nonna ognuna con un dono diverso legati alla magia del lago su cui si affaccia
Roccachiara, il paese dove vivono, non sono però doni qualunque, infatti tutte hanno
la capacità, in modo differente, di interagire con i morti; la conoscenza dei
loro doni ed il modo di ciascuna di loro di gestirlo è il fulcro del romanzo. Le
loro speciali capacità però non sono ben viste, soprattutto in un paesino
arroccato sulle montagne di mille abitanti, per cui per tutte e tre si tramuta
in maledizione: devono sfidare pregiudizi ed emarginazioni ed è impossibile non
commuoversi davanti ad una bambina che deve far fronte a prepotenze ed agli
sguardi di odio dei compaesani, ci sono alcune scene che mi hanno veramente
spezzato il cuore. Per tutto il romanzo si respira un’aria malinconica,
arricchita con descrizioni minuziose ma mai pesanti, il libro si legge
veramente in poco tempo. A condire il tutto c’è il mistero del ritrovamento di
un cadavere ormai solo ossa che spinge la più giovane delle tre donne, Fortuna
a tornare a Roccachiara per svelare cosa c’è dietro. Unica pecca di questo
libro il finale un po' sbrigativo, il mistero con cui inizia il racconto viene
risolto e raccontato in pochissime pagine e lascia un po' di amaro in bocca, mi
sarebbe piaciuto conoscere ulteriori dettagli. La valutazione è comunque molto positiva! Link per l’acquisto --> Acquanera
Ciao a tutti carissimi lettori, mi scuso per la lunga assenza ma purtroppo in questo periodo non trovo molto tempo per leggere :( Finalmente sono riuscita a leggere Hunger Games,
avevo in lista i libri da moltissimo tempo e non appena arrivata alla fine mi
sono chiesta: perché non li ho letti prima? Non voglio fare una recensione per
elencare cosa mi è piaciuto perché questa saga è senza ombra di dubbio un 5/5, ma
visto che la conosciamo tutti vorrei concentrarmi sull’aspetto politico-sociale
della saga. Partiamo dall'inizio!!
Cosa sono gli Hunger Games? Sono giochi, ideati
dal Presidente di Capitol City alla fine della rivolta per dare una lezione:
insegnare agli abitanti dei distretti a non sfidarla mai più, a non ribellarsi,
a non mettersi contro chi ha il potere. La cosa che più mi ha colpito di questo
gioco è che, a parte le uccisioni, non è tanto distante da un Grande Fratello o
un’Isola del Famosi, chi piace al pubblico va avanti, chi risulta noioso
perisce, la gente vota, gli sponsor mandano aiuti o gli strateghi catastrofi,
si improvvisano storie d’amore o si immaginano, chi si “meriterà” di vincere la
prossima volta?
Chi è Katniss? La ghiandaia imitatrice, nata nel distretto
più povero di Panem, si immola per la sorella, per salvarla da una morta certa
e brutale. La piccola Katniss diventa il simbolo della rivoluzione, lei che
voleva solo proteggere la sua famiglia ed il ragazzo che le ha salvato la vita
da piccola dandole del pane. In una città in cui sono tutti abituati alla morte
passiva dei tributi, una ragazza che non accetta la sua condizione fa scalpore,
e non passa inosservata agli occhi di chi ha visto morire centinai dei suoi
amici e vicini per un pezzo di pane in più; è la minaccia per il precario equilibrio
fondato sul terrore. Ma Katniss sa che per rimanere in vita e sostenere la sua
famiglia deve fare parte dello spettacolo, tanto che prova anche una sorta di
eccitazione la prima volta che appare in pubblico, ha voglia di piacere e di
stupire, ed è proprio la sua faccia tosta e il suo coraggio a renderla la
preferita tra i tributi.
Cos’è Capitol City? E’ una città super ricca e
tecnologica, ma dedita a frivolezze e superficialità, apparentemente senza difetti
per gli abitanti dei distretti. Ma chi sono gli abitanti di Capitol City?
Schiavi della moda, dei vizi e del lusso. Liberi di poter indossare indumenti
eccentrici, avere pelli verdi o tigrate, ma in cosa lo sono veramente? Non
possono avere opinioni, non possono avere pensieri indipendenti, sono schiavi
della televisione, schiavi della società che li ha abituati a percepire gli
Hunger Games come passatempo, sono talmente indottrinati e schiavizzati nella
mente a non riuscire ad avere un senso critico. Ma voi condannereste gli
abitanti di Capitol City? Katniss non li condanna, anzi li capisce e li
considera come “animaletti”, in tutto e per tutto obbedienti. Capitol City non
è altro che un’estremizzazione della società attuale, una società non italiana,
non Americana ma mondiale. Non siamo forse noi talmente abituati alle tragedie
a non sfiorarci nemmeno finché non arrivano vicino a casa nostra? Non siamo
forse noi che non ci interessiamo di nulla ma continuiamo a lamentarci di
futilità? Non siamo forse noi incantati ed ingannati dai nostri politici che
promettono la luna? Non è forse questa la società dell’apparenza, dove è
l’importante è comprare un capo firmato? E non siamo noi che dopo una giornata
a scuola o lavoro ci mettiamo a tavola e mangiamo con la tv accesa senza
parlare, perché cenare senza tv accesa è diventato insopportabile? Quanti
giovani e adulti schiavi della tecnologia, che arrancano per la corsa
all’ultimo modello, per essere i primi e i più appariscenti. Gli abitanti di
Capitol City sono noncuranti di ciò che sta oltre un palmo da loro, di chi è
più povero, di chi è più debole, sprecano il cibo e le risorse prodotte con
grande fatica dai distretti, lo sfruttamento di molti per la ricchezza di
pochi, niente di diverso dallo sfruttamento dei territori africani per il
petrolio, lo sfruttamento dei bambini in Asia per fabbricare i palloni della
serie A o senza andare troppo lontano, buttare quintali di alimenti dal
supermercato perché la legge vieta di venderli il giorno dopo. Siamo veramente
così lontani dagli abitanti di Capitol City che tutte le sere vanno a dormire
contenti e soddisfatti mentre la maggior parte degli abitanti di Panem fa la
fame? Ed in tutto ciò noi dovremmo sentirci bene, perché siamo nati dalla parte
giusta del muro, siamo nati nel continente giusto.
La critica della Collins è diretta a tutta questa società
dell’apparenza, alla manipolazione dei media, con pubblicità ingannevoli,
filmati finti che ti fanno credere che le leggi funzionano, che seminano l’odio
raziale. Il video finto che racconta la distruzione del distretto 13, per
mantenere in piedi l’equilibrio del terrore. La censura dei programmi, non si
può parlare di ciò che non è approvato, non si può mettere in discussione Il
Presidente. Attualmente il telegiornale dice solo quello che la gente vuole
sentire, dati falsati, notizie a metà, video modificati per distrarre, mentre
velatamente (ma non troppo) muore la democrazia.
Chi sono i Ribelli? Stanchi della schiavitù e stanchi
della sofferenza, sono gli abitanti più coraggiosi di Panem che covano vendetta
da anni ed aspettavano il momento giusto per agire, Katniss è la goccia che
scatena la ribellion. Ma la vita nel Distretto 13 non è molto diversa,
disciplina e ordine, chi sgara viene punito severamente, se rubi un pezzo di
pane vieni punito, molto diverso dal regime dei Pacificatori? Abbiamo dei video
di propaganda girati in studio, con una Katniss attrice e un capo ubriaco di
potere e con manie di controllo. Abbiamo strateghi senza scrupoli come Gale
che, nonostante sia stato dalla parte dei deboli per tutta la sua vita, non ci
pensa due volte a fare una strage di innocenti. Abbiamo la trappola finale in
cui muore Prim, un trucco per ingannare ed uccidere perché nella lotta al
potere non c’è spazio per misericordia e compassione. La storia ce lo insegna,
ad ogni grande crisi segue una rivoluzione! La cosa che colpisce è che tra i
ribelli ci sono anche abitanti di Capitol City, perché quello che da fuori
appare perfetto dentro è tutt’altro, il sistema è marcio dall’interno.
Ovviamente i temi trattati dalla Collins in Hunger Games non
sono niente di nuovo né niente di intrinseco, sono temi alla portata di tutti
ed alla luce del sole. Mi è piaciuto però fare questa cosa un po' diversa perché
mi preme che il romanzo non venga banalizzato e che si riduca al triangolo
amoroso Katniss-Peeta-Gale perché Hunger Games è molto di più, è l’analisi di
una società malata e perversa che si può adattare ad ognuna delle nostre, è la
denuncia di poteri oppressivi, di censura, di non libertà. Mi piacerebbe che
tutti leggessero questa saga non considerandola un Young Adult come molti altri. Fatemi sapere cosa ne pensate, se avete notato altri particolari oppure se non siete d'accordo! Lasciate un commento :)
Vi lascio con il video della canzone stupenda che canta Katniss in Hunger Games, Il canto della rivolta
Ciao a tutti lettori, oggi per la rubrica Scrittori Esordienti vorrei presentarvi un libro molto interessante scritto da Adriana Pitacco, ecco la scheda: è molto dettagliata per cui se siete amanti del mistero vi conviene non leggere la parte riguardante la trama!
GENERE: è un romanzo che in
vari tratti può essere definito “psicologico” per la forte connotazione emotiva
che emerge nei vari quadri-racconti. L’intento narrativo è quello di condurre
il lettore, attraverso il vissuto dei vari personaggi, al mondo disincantato
della follia.
STILE: la narrazione si
sviluppa attraverso la tecnica del montaggio parallelo inframezzata da un
mosaico di quadri- racconti connotati da un particolare gusto per la
descrizione, per l’introspezione psicologica e da una viva e intima teatralità
delle scene e dei loro protagonisti.